PayPal paga in 3 rate - Clicca per maggiori informazioni!
Mercoledì 6 ottobre 2021

Antiriciclaggio: UIF rapporto I semestre 2021

a cura di: Studio Valter Franco
PDF
Antiriciclaggio: UIF rapporto I semestre 2021

L'Unità di Formazione Finanziaria ha pubblicato il rapporto dei dati statistici 2021 relativamente al I semestre.

Nel primo semestre del 2021 l'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia ha ricevuto 70.157 segnalazioni di operazioni sospette, in notevole aumento rispetto a quelle pervenute nel periodo corrispondente del precedente anno (+32,5 per cento); l'incremento ha interessato tutti i mesi del semestre ed è stato particolarmente rilevante tra marzo e giugno, mesi in parte condizionati nel 2020 dal primo lockdown e dalla successiva fase di incertezza.

La crescita complessiva è stata determinata dalle segnalazioni di riciclaggio (+32,7 per cento rispetto al primo semestre del precedente anno). Le segnalazioni di finanziamento del terrorismo sono tornate ad aumentare (da 246 unità a 340) mentre continua la riduzione di quelle relative alla voluntary disclosure (da 209 a 156).

Nel semestre si osserva una maggiore partecipazione al sistema segnaletico per la quasi totalità delle categorie di segnalanti. Particolarmente rilevante risulta la crescita degli IMEL e degli IP che hanno più che raddoppiato le segnalazioni inoltrate rispetto all'analogo periodo del 2020 (da 8.694 a 20.311). L'incidenza del comparto finanziario non bancario si è così portata dal 21,0 al 33,4 per cento. Nel comparto non finanziario gli incrementi più notevoli riguardano i prestatori di servizi di gioco (da 2.287 a 3.305 segnalazioni), i notai (da 1.561 a 2.479) e i soggetti che svolgono attività di custodia e trasporto valori (da 141 a 830). Le comunicazioni della Pubblica amministrazione, pur restando contenute, registrano il numero più elevato sinora raggiunto in un semestre (82) e sono riferibili principalmente ad anomalie riscontrate in operazioni di finanziamento nell'ambito delle misure straordinarie legate all'emergenza Covid-19.

Sotto il profilo della ripartizione territoriale si registrano incrementi in termini assoluti in tutte le regioni; i più significativi si rilevano in Lombardia (da 9.230 del primo semestre 2020 a 12.701 di quello in esame), nel Lazio (da 6.755 a 8.840), in Emilia-Romagna (da 3.481 a 4.902), in Piemonte (da 2.829 a 4.213) e in Sicilia (da 3.561 a 4.863); notevole anche l'aumento delle segnalazioni su operazioni effettuate a distanza (da 122 a 1.655).

Nel periodo considerato l'Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 68.823 segnalazioni, con un aumento del 29,4 per cento rispetto al primo semestre del 2020. Nello stesso arco di tempo ha adottato 20 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di complessivi 14,3 milioni di euro (2,6 milioni nell'analogo periodo dello scorso anno).

Nel Quaderno viene pubblicata, per la prima volta, una sezione ai dati relativi alle comunicazioni oggettive sulle operazioni in contanti ricevute dalla UIF (Provvedimento dell'Unità del 28 marzo 2019). Le comunicazioni relative ai primi sei mesi del 2021 riguardano 19,8 milioni di operazioni, per complessivi 100,5 miliardi di euro, in aumento del 4,0 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I dati mostrano una concentrazione del numero delle operazioni nella classe 2.001 - 5.000 euro e nei versamenti a mezzo sportello automatico o cassa continua. A livello territoriale i maggiori importi in termini assoluti si rilevano in Lombardia, Veneto e Lazio; le province di Verona, Ascoli Piceno e Cuneo si collocano ai primi posti per volumi di contante in rapporto alla popolazione. Circa il 64 per cento delle persone giuridiche e delle ditte individuali a cui sono riferibili a vario titolo le operazioni sono attive nei settori economici del commercio internazionale.

e della ristorazione.

L'entrata in vigore dal gennaio 2021 del nuovo Provvedimento per le segnalazioni antiriciclaggio aggregate arricchisce la rilevazione S.AR.A. di nuove informazioni grazie alla riduzione della soglia per l'aggregazione delle operazioni, ora fissata a 5.000 euro, alla distinzione fra rimesse e bonifici e all'ampliamento della platea dei segnalanti alle SICAF e ai punti di contatto centrale di IP e IMEL comunitari. Anche il dettaglio relativo ai settori di attività economica della clientela è più ricco: la Pubblica amministrazione forma ora oggetto di autonoma rilevazione e il settore non profit è stato scorporato dalla categoria residuale.

Il valore e la quantità di oro scambiati risultano in netta flessione rispetto al secondo semestre 2020, pur mantenendosi su livelli superiori a quelli del primo semestre 2020.

Il trend fortemente crescente della collaborazione con l'Autorità giudiziaria, già rilevato nel corso del 2020 rispetto all'anno precedente (oltre 40 per cento), è ulteriormente confermato dai dati relativi al primo semestre del 2021, che evidenziano un incremento del 14 per cento circa rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso; in netto aumento anche le segnalazioni di operazioni sospette oggetto di trasmissione alla magistratura.

L'attività di collaborazione con le FIU estere ha registrato ancora un incremento, sia con riferimento alle richieste ricevute dalla UIF sia con riferimento agli scambi (circa 14.000) in ambito europeo relativi a operazioni sospette "cross-border".

Il graduale allentamento delle restrizioni connesse all'emergenza pandemica ha consentito di effettuare, nel semestre, tre accertamenti ispettivi.

Nel quadro della prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi con l'emergenza da Covid-19, dopo le indicazioni fornite nel 2020, nel febbraio di quest'anno la UIF ha pubblicato una nuova Comunicazione volta a portare all'attenzione ulteriori fattori di rischio ed elementi sintomatici di operatività illecite.

Nel mese di giugno l'Unità ha pubblicato nei Quaderni dell'antiriciclaggio nuove casistiche di riciclaggio e finanziamento del terrorismo; tra i casi selezionati figurano anche fattispecie emerse grazie alla collaborazione internazionale

AUTORE:
Autore AteneoWeb: Rag. Valter Franco

Rag. Valter Franco

Ragioniere commercialista, revisore contabile
Studio Valter Franco
Collabora con Ateneoweb dal 2003. Dal 1978 lo studio assiste i propri clienti in tutti gli adempimenti societari, contrattuali, fiscali, contabili, durante le fasi di accertamento e quelle del contenzioso...
tributario. Lo studio ha maturato inoltre significative esperienze nel campo del trattamento dei dati personali (privacy) e della normativa antiriciclaggio per professionisti, tenendo convegni in diverse località italiane sul tema.
DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Prestito tra familiari

    Prestito tra familiari

    Prestito tra Familiari nel 2025: Perché un accordo scritto è indispensabile?
    Nel tessuto delle relazioni familiari, il prestito di denaro per necessità importanti – come l'acquisto di un'auto, un anticipo per la casa o per sostenere un'attività – è una prassi comune e preziosa. Spesso, dato il forte legame di fiducia, questi accordi si basano su un semplice "impegno morale", senza alcuna formalità.

    Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Il Trattamento di Fine Mandato

    Il Trattamento di Fine Mandato

    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Atto dichiarativo di impresa familiare

    L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
     Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:

    • agli utili dell'impresa familiare;
    • ai beni acquistati con essa e agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
Attenzione: la pubblicazione dell'articolo risale ad oltre 180 giorni fa, le informazioni e gli eventuali link contenuti potrebbero non essere aggiornati.

Documenti correlati:

Altri approfondimenti

tutti gli approfondimenti

Gli approfondimenti più letti

AteneoWeb s.r.l.

AteneoWeb.com - AteneoWeb.info

Via Nastrucci, 23 - 29122 Piacenza - Italy
staff@ateneoweb.com

C.f. e p.iva 01316560331
Iscritta al Registro Imprese di Piacenza al n. 01316560331
Capitale sociale 20.000,00 € i.v.
Periodico telematico Reg. Tribunale di Piacenza n. 587 del 20/02/2003
Direttore responsabile: Riccardo Albanesi

SEGUICI

Social network e Canali informativi

Canali RSS