La prassi del finanziamento dei soci a favore della propria società è assai diffusa in Italia, rappresentando una forma di sostegno finanziario alternativa all'aumento di capitale o al ricorso a prestiti bancari.
La raccolta del risparmio tra il pubblico, che è vietata ai soggetti diversi dalle banche e dagli altri intermediari finanziari autorizzati ed è sanzionata anche penalmente, trova eccezione per i finanziamenti dei soci alla propria società.
I finanziamenti dei soci sono negozi giuridici assimilabili ai mutui: i soci possono effettuare i finanziamenti sia in proporzione alle loro quote di partecipazione sociale o a prescindere da esse.
I soci forniscono una somma di denaro alla società ed è necessario stabilire contrattualmente tutte le condizioni, compreso l’obbligo di restituzione, come se si trattasse di un debito nei confronti di un soggetto bancario. Nel caso in cui, alla scadenza fissata, fosse necessario prolungare il finanziamento, è necessario che il rinnovo sia stabilito contrattualmente, ripetendo l’iter formale inizialmente percorso.
La richiesta di finanziamento ai soci è uno strumento in grado di incrementare le risorse finanziarie di una società senza la necessità di ricorrere al procedimento di aumento del capitale sociale, in quanto sono risorse che non sono destinate durevolmente a finanziare la società.
La richiesta di finanziamento soci può essere deliberata dall’assemblea dei soci senza l'intervento del notaio, per cui è possibile utilizzare il modello proposto, senza ulteriori oneri. Occorre seguire il normale iter di convocazione dell’assemblea, come statutariamente previsto e trascrivere sull’apposito libro sociale la delibera presa.
Questa tipologia di operazione può assumere la forma di finanziamento fruttifero (con corresponsione di interessi) o infruttifero (senza interessi), con importanti implicazioni civilistiche e fiscali.
La scelta tra finanziamento fruttifero e infruttifero deve essere attentamente valutata dai soci e dalla società, tenendo conto sia delle esigenze finanziarie che delle implicazioni civilistiche e fiscali.
Un aspetto importante che occorre tenere in considerazione in tema di finanziamento soci è l'articolo 2467 del codice civile, specificatamente dedicato ai "Finanziamenti dei soci" nelle società a responsabilità limitata, che stabilisce un principio fondamentale: la postergazione del rimborso dei finanziamenti dei soci rispetto alla soddisfazione degli altri creditori della società.
Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali, con riferimento particolare alle presunzioni dell’Amministrazione Finanziaria e alle più recenti sentenze della Corte di Cassazione, che suggeriscono alla Società di regolamentare chiaramente il finanziamento e seguire precise modalità procedimentali.
Abbiamo pubblicato uno strumento pratico operativo che contiene i seguenti documenti:
Il Trattamento di Fine Mandato
L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:
- fiscale
- gestionale/strategico.
1. Vantaggi fiscali
Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:
- la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
- la tassazione separata per il percipiente.
2. Vantaggi gestionali e strategici
Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:
In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.
Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.
Assegnazione Agevolata Immobili Società. Tassazione Soci 2025
La legge di bilancio 2025 ha previsto la possibilità, per le società, di assegnare e/o cedere ai soci gli immobili non strumentali per destinazione (oltre ai beni mobili registrati).
In particolare è prevista l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’8% (10,5% se le società sono risultate NON operative nei tre esercizi precedenti) sulla eventuale plusvalenza risultante dalla differenza tra il valore normale, in ipotesi di assegnazione, o il prezzo di cessione, in ipotesi di cessione, e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni assegnati/ceduti, con la particolarità che in caso di assegnazione il valore normale per i beni immobili può essere, alternativamente al valore normale ex art. 9 del TUIR, assunto pari al “valore catastale” applicando alla rendita catastale i moltiplicatori previsti ai fini dell’imposta di registro. In caso di cessione il corrispettivo, se inferiore al valore normale, determinato alternativamente ex art. 9 TUIR o in base al “valore catastale”, dovrà essere computato in misura non inferiore al valore normale stesso.
Altro vantaggio dell’operazione consiste nel fatto che, in caso di applicazione di imposta di registro proporzionale le aliquote applicate siano ridotte della metà.
Finanziamento S.r.l. da parte dei soci
La prassi del finanziamento dei soci a favore della propria società è assai diffusa in Italia, rappresentando una forma di sostegno finanziario alternativa all'aumento di capitale o al ricorso a prestiti bancari.
La raccolta del risparmio tra il pubblico, che è vietata ai soggetti diversi dalle banche e dagli altri intermediari finanziari autorizzati ed è sanzionata anche penalmente, trova eccezione per i finanziamenti dei soci alla propria società.
AteneoWeb s.r.l.
AteneoWeb.com - AteneoWeb.info
Via Nastrucci, 23 - 29122 Piacenza - Italy
staff@ateneoweb.com
C.f. e p.iva 01316560331
Iscritta al Registro Imprese di Piacenza al n. 01316560331
Capitale sociale 20.000,00 € i.v.
Periodico telematico Reg. Tribunale di Piacenza n. 587 del 20/02/2003
Direttore responsabile: Riccardo Albanesi