Giovedì 8 febbraio 2024

Esami di Stato per l’abilitazione a CDL: domande entro il 19 luglio

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Decreto Direttoriale n. 2/2024 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha indetto per l'anno 2024, la sessione degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro
L'esame ha carattere teorico-pratico e si compone di due prove scritte e di una prova orale:

  • le due prove scritte consistono nello svolgimento di un elaborato sulle materie del diritto del lavoro e della legislazione sociale e in una prova teorico-pratica sui temi del diritto tributario, scelti dalla commissione esaminatrice.
  • la prova orale verte sulle seguenti materie e gruppi di materie:
    1) diritto del lavoro;
    2) legislazione sociale;
    3) diritto tributario ed elementi di ragioneria, con particolare riguardo alla rilevazione del costo del lavoro e alla formazione del bilancio;
    4) elementi di diritto privato, pubblico e penale;
    5) ordinamento professionale e deontologia.

Le prove scritte avranno inizio alle ore 8:30 presso le sedi che saranno indicate dagli uffici di cui all’articolo 1 del Decreto, nei seguenti giorni:

  • 9 settembre 2024: prova scritta in diritto del lavoro e legislazione sociale;
  • 10 settembre 2024: prova teorico-pratica in diritto tributario.

Le sedi di svolgimento degli esami saranno pubblicate sul sito internet istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali all’indirizzo: www.lavoro.gov.it, sezione “Avvisi e bandi” e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro all’indirizzo: www.ispettorato.gov.it. 

A partire dal 14 febbraio 2024, si legge in una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sarà disponibile la procedura per la presentazione della domanda. L’accesso alla procedura potrà avvenire esclusivamente tramite le credenziali SPID o carta di identità elettronica.

La domanda di ammissione all’esame di Stato dovrà essere presentata, esclusivamente in modalità telematica, entro il 19 luglio 2024.

Qui il fac-simile della domanda di ammissione.


Fonte: https://www.lavoro.gov.it
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    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
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