Martedì 12 luglio 2022

Il CdM approva il decreto correttivo al lavoro sportivo

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 87 del 7 luglio, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo "correttivo" al lavoro sportivo contenente misure di semplificazione e di contenimento degli oneri contributivi e fiscali, per le prestazioni professionali, al fine di rendere l'impatto della riforma del 2021 più sostenibile per associazioni e società dilettantistiche.

Tra le novità da segnalare:

  • estesa la possibilità di iscriversi al Registro delle attività sportive dilettantistiche anche alle cooperative e gli Enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS), laddove esercitino, come attività di interesse generale, l'organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche;
  • ampliata la facoltà di auto-destinazione degli utili per società e associazioni dilettantistiche;
  • ampliata la nozione di lavoratore sportivo con lo scopo di includere anche nuove figure, necessarie e strumentali allo svolgimento delle attività sportive;
  • nell'area del dilettantismo, vengono definiti i presupposti per l'instaurazione di rapporti lavoro sportivo autonomo, nella forma di collaborazione coordinata e continuativa;
  • digitalizzati gli adempimenti connessi alla costituzione dei rapporti di lavoro sportivo attraverso il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche;
  • definita la figura del volontario sportivo;
  • consentita la sottoscrizione di contratti di apprendistato professionalizzante con giovani a partire dall'età di 15 anni;
  • previste agevolazioni fiscali e contributive per i lavoratori sportivi, e per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale, nell'area del dilettantismo;
  • anticipata l'abolizione del vincolo sportivo, nell'area del dilettantismo.

Fonte: https://www.lavoro.gov.it
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    Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.

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    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani: fiscale e gestionale/strategico.

    Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori. Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.

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